Comincio col dire che non c'è niente di male ad esserlo, io non discrimino nessuno, nemmeno quello che non si perde un cinepanettone o un cinepasqualone. Ognuno vive le cose a modo proprio e come gli pare, io per esempio, sono una "della domenica" di molte cose. Una turista della domenica, una ciclista della domenica, una lettrice di fumetti della domenica, e tanto altro ancora. Ma cosa contraddistingue il cinefilo fake, dilettante, occasionale, da quello autentico?
- il cinefilo della domenica quando va al cinema sceglie il film sul giornale, su internet o direttamente alla multisala. Il cinefilo vero no, lui sa già cosa andare a vedere, a volte mesi prima e in taluni casi, anni prima. Il cinefilo conosce a menadito la programmazione cinematografica futura, presente e passata.
- il cinefilo della domenica quando sente un titolo di un film che disconosce, non chiede mai "di chi è?", ma "con chi è?". E se la risposta comporta una lista di nomi sconosciuti ripiega su qualcos'altro. Almeno un "Tom Cruise" qualsiasi ci dev'essere.
- se alla domanda "cosa ti piace?" la risposta è "il cinema" si controbatte con aria di sufficienza dicendo "si, e poi?", vuol dire che si ha davanti un cinefilo occasionale. Il soggetto in questione crede che il cinema sia più un "andare al cinema", così come "andare al bar" o "andare a fare due passi". Il cinema è un'arte complessa, ma lui non lo sa.
- il cinefilo occasionale è convinto che i gestori dei videonoleggi siano tutti surrogati di Morandini, quindi chiede pareri sui film da noleggiare fidandosi ciecamente.
- il cinefilo finto divide i film in tre grosse categorie: quelli da ridere, quelli da piangere e quelli di paura. Come se l'essere umano fosse un soggetto emotivamente limitato, e dimenticandosi che la sfera emotiva è dotata di infinite sfumature. E così è l'arte, quindi il cinema.
- il cinefilo tradizionalista, è una sottospecie del cinefilo della domenica. E' uno che guarda solo ed esclusivamente film italiani, ambientati in Italia, preferibilmente recitati da attori di fiction rai con accenti regionali. E' lo stesso che al ristorante tailandese di Londra chiede gli spaghetti alla carbonara. E' lo stesso che dice che mamma è la migliore cuoca del mondo, ed è lo stesso che poi chiama suo figlio Jonathan e sua figlia Sarah con l'acca finale.
- il cinefilo ecologico è un'altra sottospecie, ed è quello che vede solo documentari naturalistici o film "educativi". E' molto raro trovarlo.
- il cinefilo fracassone, altra sottospecie. E' quello che non si perde nessun film farcito di effetti speciali (soprattutto in 3d) e sonori spacca-timpani. Di solito è un ragazzino che vive in simbiosi con la PS3 e che non ha raggiunto la maggiore età, oppure un adulto non ancora cresciutissimo. In genere frequenta solo le multisale, mangia spesso da MacDonald, e ovviamente entra in sala con quantità industriali di popcorn e CocaCola.
- ma tornando al tradizionale cinefilo della domenica, altra caratteristica è l'insofferenza di fronte alle scene dove non ci sono dialoghi, oppure dove ce ne sono troppi e manca l'azione. Cominciano a muoversi insofferenti sulla poltrona, a sbadigliare, a mandare sms, o (peggio ancora) ad alzarsi per andare a prendere il famigerato pacchetto di patatine, quello che basta sfiorarlo per impedire al resto del pubblico di ascoltare i dialoghi. I poveri cinefili si trovano costretti così a seguire il resto del film leggendo il labiale degli attori e facendo "ssssssssh".
- il cinefilo della domenica è quello che si scandalizza con enorme facilità. Magari legge i dettagli della cronaca nera locale, o guarda quel programma porno che è Studio Aperto, però di fronte a scene di violenza e/o sesso, si copre gli occhi e commenta col vicino.
- il gruppetto di cinefili della domenica, li riconosci. Sono chiassosi, sono generalmente tutti accoppiati, quando ti passano davanti (o se ti si siedono vicino) scopri che si sono rovesciati addosso l'intero flacone di Acqua di Giò. Le donne sono in tiro e fresche di parrucchiere, gli uomini con la camicia e la panza. Sarebbe meglio chiamarli "cinefili del sabato sera" perchè è l'unico momento della settimana in cui si decidono ad andare al cinema. Non stanno zitti mai, durante i trailer parlano sempre dell'università dei rispettivi figli e non spengono il cellulare.
- altra prerogativa del cinefilo della domenica, è quella (di solito avviene al videonoleggio) di non considerare MAI nessun film prodotto prima dell'anno corrente, o al massimo, dell'anno scorso. Il film dev'essere "nuovo", perchè se è vecchio è fuori moda.
- il cinefilo della domenica compie le scelte del film in base al trailer e alla locandina. Entrambe devono essere fighe, altrimenti il film non lo vanno a vedere.
- il cinefilo paesaggista, altra interessante sotto-specie. E' quello che sceglie il film da vedere in base alla location, che dev'essere o esotica (di solito va forte Miami, o i deserti africani) o familiare/sentimentale (lo scorcio de Roma mia bella, la campagna lucana, il piccolo borgo umbro dove siamo stati st'estate...).
- il cinefilo della domenica, si alza dalla poltrona non appena "avverte" che il film sta per finire. Non aspetta manco i titoli di coda, come se avesse paura di non riuscire ad uscire dalla sala. E subito dopo commenta ad alta voce, dà giudizi in genere pecorecci.
Il cinefilo, invece, rimane seduto. Aspetta lo scorrere dei titoli, medita, non esprime pareri immediati. Deve digerire, deve assimilare, riflettere, capire, ponderare, e forse riesce a esprimersi dopo, più tardi. Spesso il giorno seguente. I film vanno metabolizzati, a volte sembrano non toccarci, poi inaspettatamente un giorno ricordiamo un'atmosfera, una piccola emozione, un'espressione di un volto che ci riporta alla pellicola che apparentemente non ci aveva entusiasmato. Il cinefilo i film se li deve dormire, mangiare, li deve rivedere. Non arriva mai al cinema in ritardo, piuttosto che vedere un film senza inizio rinuncia. Ha bisogno di un rito quasi zen prima di sedersi sulla poltrona di un cinema, soprattutto quando sa che sta per assistere ad un film importante, o atteso. Ci deve essere poca gente in sala, silenzio, la posizione dev'essere centrale e non troppo vicina. I trailer sono importanti, ma non fondamentali. Il cellulare si spegne prima, niente cibo, al massimo una bottiglietta d'acqua. Durante la visione non si parla, non si va in bagno, e si auspica in un'assenza di stacco tra il primo e il secondo tempo: le luci violente della sala irromperebbero spezzando la magia.