lunedì 15 marzo 2010

Angel - La vita, il romanzo (2007)






Il regista francese François Ozon si conferma talentuoso, questa volta rievoca il cinema anni 40 per tirarne fuori un melò con tutti i crismi. Angel ricorda Rossella in Via col vento, e incarna l'artista che vive nel suo mondo fantastico, pagandone amaramente le conseguenze. Lo stesso Ozon ha dichiarato che c'è qualcosa di autobiografico nella personalità della protagonista, così chiusa dentro la sua arte da non riuscire a prendere contatto con la realtà. Angel perde la sua identità quando capisce che la sua scrittura può essere non più al servizio di se stessa, ma un mezzo per ottenere le ricchezze che ha sempre desiderato. Prime fra tutte Paradise, un'opulenta villa simile ad un castello di una principessa. L'arte come mezzo per ottenere beni effimeri, contrasta con l'arte personale ed incompresa di Esmé, che al contrario di Angel, si esprime solo per se stesso. I suoi quadri non possiedono ambizione, e rappresentano un mondo grigio e intimo che contrasta fortemente con i colori forti e sfacciati della protagonista. Esmè pagherà per amore, Angel soffrirà per amore, portando entrambi su due strade che si incrociano solo apparentemente. In realtà i due sono distanti anni luce, così come può essere distante il cinema sussurrato e autoriale, da quello strombazzato e volgarmente appariscente.
Insomma, un film che al suo interno possiede molte più tematiche di quanto possa sembrare, un film che parla prima di arte, poi d'amore, in cui lo stampo melò non è altro che un linguaggio per raccontare e per affrontare temi molto più profondi e interessanti.

10/10


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