mercoledì 3 marzo 2010

FISH TANK




Film visto a Londra non ancora uscito nelle sale italiane, consiglio vivamente la visione quando uscirà.

Durante la visione di questo film pensavo ad Avatar, e mi venivano in mente le incoerenze del mondo. Se penso che Cameron ha lavorato più di dieci anni e speso milioni e milioni di dollari per ottenere l'effetto "immedesimazione", quando con film del genere (che evidentemente costano 3 sterline) si ottiene un effetto più prorompente, ma soprattutto, più vero....
La camera si muove, bracca e scruta la protagonista per tutta la durata della pellicola, facendo compiere allo spettatore un processo totale di immedesimazione. Noi durante la visione del film siamo Mia, usciamo dalla nostra pelle per vivere le vicissitudini di un'altra persona. Per questo motivo questo film è un gran bel film. Ma non solo. Le tematiche sono importantissime, fondamentali. I film sull'adolescenza rischiano sempre di cadere nella banalità, qui fortunatamente il rischio è scampato. Il mondo di Mia è un universo stretto e alienate, sembra terzo mondo invece è la civile inghilterra, a due passi dalla città più importante d'europa (non lo dite ai francesi!). Ma in questo mondo cattivo e che non offre prospettive, si consumano e si vivono gli stessi problemi adolescenziali di qualsiasi altro tipo di realtà. Per questo la pellicola è di ampio respiro e offre tematiche universali. Ma nel buio della sua vita, Mia riesce ad aprire uno spiraglio di speranza, che porta il film ad un sano e doveroso ottimismo finale (doveroso perchè il nichilismo altrimenti sarebbe risultato eccessivo).

Ho letto che il film è stato girato seguendo l'ordine cronologico, e che agli attori veniva fatta leggere la sceneggiatura un pezzettino alla volta, settimana per settimana, così da rendere la loro recitazione il più naturale possibile. Questo è un metodo che ho sempre ritenuto molto efficace, e i risultati ci sono.

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