Clive Owen l'ho trovato
calato perfettamente nel ruolo, molto, molto bravo...finalmente credibile! (negli ultimi ruoli è stato solo ridicolo).
Film che sotto certi aspetti mi ha ricordato Kramer contro Kramer, il recupero del rapporto padre-figlio è ben delineato e realistico. Non ci sono sbaciucchiamenti o abbracci fuori posto (mi riferisco al figlio più grande), ma solo complicità e affinità nei desideri e nello stile di vita. Il contrasto tra il college inglese e la selvaggia Australia è metaforico di un rapporto (quello tra genitore e figlio) che può essere libero e istintivo (Joe) oppure dettato da regole e dettami legati all'apparenza più che alla sostanza. Il figlio più grande sceglierà l'amore del padre perchè libero e spontaneo. Nonostante viva "like a pig" e dimostri più di una volta l'incoscienza tipica del lato maschile genitoriale, incoscienza che Harry pagherà caramente.
Non mi è piaciuta molto la parte iniziale, la scelta di mostrare l'agonia della moglie, l'ho trovato superflua e dolorosamente gratuita. Invece le apparizioni della moglie mi sono piaciute, sono domande verso le quali Joe cerca risposte, in realtà non è la moglie a rispondere, ma è lui stesso a prendere le decisioni, supportato dai ricordi della donna che ama. Di vere apparizioni se ne parla solo una volta (la madre di lei) però non ci vengono mostrate. E mi è piaciuta la scelta di far vedere ciò che è possibile (il ricordo di una persona scomparsa che aiuta a vivere) e di non mostrare ciò che è inutile (visioni legate al dolore di una perdita).
In ogni caso un film che si esplica soprattutto nel dialogo tra Joe e Harry al pub, l'importanza del ruolo paterno e la tendenza che generalmente abbiamo un po' tutti nel pensare che un figlio piccolo abbia più bisogno di una madre che di un padre. Grande, grandissimo errore.
Film che sotto certi aspetti mi ha ricordato Kramer contro Kramer, il recupero del rapporto padre-figlio è ben delineato e realistico. Non ci sono sbaciucchiamenti o abbracci fuori posto (mi riferisco al figlio più grande), ma solo complicità e affinità nei desideri e nello stile di vita. Il contrasto tra il college inglese e la selvaggia Australia è metaforico di un rapporto (quello tra genitore e figlio) che può essere libero e istintivo (Joe) oppure dettato da regole e dettami legati all'apparenza più che alla sostanza. Il figlio più grande sceglierà l'amore del padre perchè libero e spontaneo. Nonostante viva "like a pig" e dimostri più di una volta l'incoscienza tipica del lato maschile genitoriale, incoscienza che Harry pagherà caramente.
Non mi è piaciuta molto la parte iniziale, la scelta di mostrare l'agonia della moglie, l'ho trovato superflua e dolorosamente gratuita. Invece le apparizioni della moglie mi sono piaciute, sono domande verso le quali Joe cerca risposte, in realtà non è la moglie a rispondere, ma è lui stesso a prendere le decisioni, supportato dai ricordi della donna che ama. Di vere apparizioni se ne parla solo una volta (la madre di lei) però non ci vengono mostrate. E mi è piaciuta la scelta di far vedere ciò che è possibile (il ricordo di una persona scomparsa che aiuta a vivere) e di non mostrare ciò che è inutile (visioni legate al dolore di una perdita).
In ogni caso un film che si esplica soprattutto nel dialogo tra Joe e Harry al pub, l'importanza del ruolo paterno e la tendenza che generalmente abbiamo un po' tutti nel pensare che un figlio piccolo abbia più bisogno di una madre che di un padre. Grande, grandissimo errore.
7.5/10
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