lunedì 1 febbraio 2010

L'importanza di chiamarsi carta

Chi l'ha detto che devo recensire solo film? In teoria ci sarebbero milioni di cose da recensire, forse anche più importanti del cinema, i pannolini per bambini per esempio. Lo sapevate che i migliori sono i Pampers Baby Dry? Che poi sarebbero quelli classici con l'involucro verde acqua.
Ho deciso di dedicarmi alla carta igienica, che detta così può sembrare una faccenda abbastanza banale e noiosa. In effetti è molto difficile trovare la carta perfetta, quella che carezza soavemente e non arreca disturbo al tatto.
Comincio con la Tenderly Talco. Ho comprato la confezione da 12 rotoli e le conclusioni sono le seguenti: spessore sottile, soffice ma non molto vellutata (e questo è il maggior difetto e ne parlerò in seguito), trapuntatura a rombi, colore bianco, ottimo profumo di talco classico che rievoca ,appunto, i neonati e da' la sensazione del bisognino fatto dal bebè. Quindi è un bisognino santo. I rotoli hanno pochi strappi, quindi se siete dei consumatori folli e usate la carta igienica anche per pulire i vetri, è ovviamente sconsigliata. Consigliata invece, a chi come me la usa per struccarsi (ebbene si, non fate quelle facce schifate, ma è meglio una buona carta igienica, che quegli odiosi dischetti di cotone che inquinano e basta). Perchè la trapuntatura soffice e ben distribuita su ogni strappo, intrappola per bene il latte detergente e quindi viene più facile togliere lo stucco dalla faccia.
Ma veniamo al maggior difetto: dicevo che la carta è meno vellutata di alcune sue concorrenti. Attenzione non sto dicendo che non lo sia, perchè in effetti è sufficientemente flautata, ma con uno sforzo in più potevano fare un capolavoro.
In ogni caso siamo alti, voto 8/10

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