martedì 24 novembre 2009

Come Eravamo

Come eravamo.jpg

Film di Sidney Pollak, regista che io adoro e che ho deciso di rivisitare dopo alcuni anni che non vedo i suoi film (tranne La mia Africa che ogni tanto mi sparo).
E' la storia d'amore tra Katy e Hubbel, due persone agli antipodi. Ebrea lei, impegnata politicamente, comunista, intellettuale, non bella ma affascinante, seriosa e intransigente. Classico americano lui, appartiene alla upper class, è bellissimo, sportivo, corteggiato e fondamentalmente disimpegnato. La loro storia comincia all'università e finisce a Hollywood dove Hubbel fa lo sceneggiatore. Lo sfondo è quello dell'America nei suoi anni più intensi che vanno dalla fine degli anni trenta alla fine degli anni cinquanta. Era troppo difficile rimanere indifferenti a quello che stava accadendo: Pearl Harbor, la morte di Roosevelt, la caccia alle streghe, il nucleare. E Katy appassionata e dedita alla politica, finisce per perdere di vista i bisogni di leggerezza di Hubbel. Dall'altra parte lui, non riesce ad accettare completamente le differenze tra loro due. Il film è giocato sui dialoghi della coppia, sul passare del tempo, sui problemi, sul riprendersi dopo essersi più volte lasciati. E' una storia tormentata, ma di sicuro c'è amore fino all'ultima sequenza. Il film non è immune da difetti (qualche prolissità di troppo, una non perfetta alchimia tra i protagonisti) ma è proprio questo a renderlo estremamente affascinante. Tra l'altro credo sia uno dei pochi film americani degli anni settanta (forse l'unico) che parla di comunismo e che ha come protagonista una comunista. Il film subì diversi tagli proprio per questo, e purtroppo si notano e rovinano la visione. In ogni caso, come in tutti i film di Pollack, traspare passione vera. E a me questo basta.

http://www.critamorcinema.it/online/wp-content/uploads/2008/05/cinema_comeeravamo.jpg

2 commenti:

  1. Così siamo pari!

    Anzitutto complimenti per il bellissimo nuovo blog.

    Secondo, sono senza pattine, e temo di aver lasciato segnacci di piedi dappertutto, ma dalle mie parti è una dimostrazione d'affetto, giuro!

    Poi, che dire, "Come eravamo" non l'ho mica visto! Ma Pollak piace anche a me, quindi 'sta grave mancanza me la segno!

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  2. Complimenti Francesca bel commento. Pollack è un regista che adoro, ha rappresentato come pochi le contraddizioni, le illusioni perdute, la voglia di libertà e di cambiare il mondo, continuamente frustrata, degli anni Settanta. I miei preferiti sono I tre giorni del condor, Corvo rosso non avrai il mio scalpo, Non si uccidono così anche i cavalli, La mia Africa, Tootsie e appunto Come eravamo. E' vero i tagli hanno penalizzato molto il film: infatti tagliando tutte le parti sul maccartismo sono venute meno, oltre che una sicuramente interessante riflessione su quella vergogna, anche le profonde divergenze che hanno finito per allontanare Redford e la Streisand. Il film è ammantato di una malinconia che entra sotto pelle e non t'abbandona più. Pollack è maestro nel creare atmosfere e nel dipingere attimi, momenti e stati d'animo, ricordo su tutti la scena d'amore in I tre giorni del condor solo suggerita, perché Pollcak con grande raffinatezza e pudore passa in rassegna le foto in bianco e nero che rappresentano la solitudine. Momenti salienti sono l'incontro dopo tanti anni al bar con Redford addormentato sulla sedia, il flashback che racconta il loro passato all'Università, quel finale da groppo in gola in cui si rincontrano mentre lei fa volantinaggio contro il nucleare e lui le dice : non molli mai!

    E naturalmente The way we were cantata da Barbra!

    Brava!

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