lunedì 23 novembre 2009

Rescue dawn

settembre 2008

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L'ultimo film del grande Werner Herzog ha rischiato di essere banale. Sempre di Vietnam si parla, di eroi o presunti tali, di guerre violente, di sopravvivenza. La storia è "quasi" vera, nel senso che a quanto pare è stata caricata di inesattezze che dipingono Dieter Dengler come un "quasi" eroe e i suoi compagni di disavventura come degli inetti rassegnati. Comunque www.rescuedawnthetruth.com/ spiega i punti di vista dei parenti degli altri uomini tenuti prigionieri.
Tralasciando le verità della storia (pur sempre importanti, ma non essenziali per lo spettatore), Rescue Dawn è un inno all'ottimismo, una lotta per la sopravvivenza, ma soprattutto una sfida alla natura. Come viene spesso sottolineato durante il film (in questo si pecca di eccessivo didascalismo), la vera prigione è la giungla. Dieter, l'eroe sognatore, a un certo punto cercherà la salvezza ritornando dai nemici, sconfitto sia dagli uomini che dalla natura pagherà fino a trovare la vera solitudine, quella che fa immaginare i fantasmi e gli spettri della morte.
Il lieto fine per Dieter è storia vera, è filosofia di Herzog, non buonismo americano, per questo perdonabile.
I temi di Herzog ci sono tutti, ma la produzione hollywoodiana lo confeziona più come un pacchetto da blockbuster, vabbè niente di grave, il film è godibile. Viene da chiedersi come mai un film di tale portata e con una meravigliosa fotografia, non esca nelle sale italiane, ma venga direttamente distribuito in DVD, con il tristissimo titolo di "Le ali della libertà". Mentre nelle sale nostrane furoreggiano i vari Moccia e i De Sica Minori e minorati.

Grandissima prova di Christian Bale (ci mancherebbe...) che ha perso più o meno gli stessi chili dei tempi di The Machinist.



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