sabato 21 novembre 2009

Into the wild

scritto venerdì, 14 agosto 2009
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Divorato il romanzo, pianto e sofferto insieme ad Alex, aspettavo le immagini dirette da Penn con ansia. La storia di Chris è fatta soprattutto di immagini. Quelle di una nazione controversa nella sua continua lotta tra progresso tecnologico e natura selvaggia, tra antichi retaggi di una cultura attaccata alla terra e nuove e moderne ideologie.
Le immagini degli Stati Uniti in tutta la loro forza primordiale si susseguono con eleganza e maestria. Il film è un viaggio, fisico e mentale, una crescita, una ribellione, una rinascita e una morte, una fuga e una conferma. Happiness is real only if shared, la scoperta finale a prezzo della propria vita.
Alex è attaccato ai libri, simbolo di una società che vive solo grazie alle conoscenze di chi è venuto prima. I libri lo aiutano, ma lo portano anche a un punto di non ritorno. Il capolinea della vita, in un autobus rotto, arrugginito, simbolo di qualcosa di finito, usato e dimenticato.
Ci dimentichiamo del mondo, della natura.
Le regole, Alex lotta contro di esse e ne esce sconfitto a più riprese, ne fugge perchè appartengono a un mondo ipocrita. Anche la natura però possiede le sue regole, e se si infrangono si rischia di non sopravvivere.
L'utopia della libertà.
Alex cerca disperatamente la risposta alle sue domande tra le righe dei libri, ed è tra questi che dirà addio alla vita.

Bellissima la colonna sonora di Eddie Vedder.

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