sabato 21 novembre 2009

There will be blood (21 Aprile 2008)

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Non riesco a trovare molte parole per descrivere questo film, non perchè non ci sia niente da dire, ma l'emozione che trasmette e la miriade di sensazioni da estasi che si provano, difficilmente possono essere tradotte con la scrittura.
Il film comincia subito in maniera grandiosa. Un'immagine fissa su di un territorio desolato, una montagna arida in un territorio lunare, soleggiato, tipico del sud degli Stati Uniti.
Colonna sonora da brivido.
Penso a Kubrick, e precisamente a 2001 odissea nello spazio. Mi viene in mente Darwin, l'origine della specie. E in effetti comincia così, la teoria evoluzionistica del capitalismo. Daniel che scava sporco, nero, avido. Che si fa strada, che lotta per la sopravvivenza, solo i più forti ce la faranno e lui ce la farà. Sopravviverà facendo terra bruciata attorno a sè, inaridendosi fino a diventare duro come una pietra. Lui e il bambino, un figlio non suo che amerà e che alla fine ripudierà, perchè diverso e quindi incapace di sopravvivere. E' debole, non è Daniel.
Il parallelismo con Into the wild arriva spontaneo. In quel caso si scappa dal capitalismo, in questo non solo se ne fa parte, ma lo si crea.
Daniel si dimentica di essere uomo.

Daniel Day Lewis da brivido e P.T. Anderson sempre più grandioso.

Capolavoro.

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