lunedì 23 novembre 2009

Harry Fotter e il principe Mezzo Renatino

http://www.virginmedia.com/images/potter_Severus-431x300.jpg

E' un dato di fatto universalmente riconosciuto: il professor Severus Piton, una delle figure più inquietanti e ambigue della saga di Harry Potter (sembra cattivo, ma in realtà è buono, però Harry sa che è cattivo, anche se Silente dice che è buono, infatti lui è una spia dei cattivi, ma potrebbe essere buono dato che Silente si fida di lui, ma alla fine risulta cattivo, oppure è veramente buono e finge di essere cattivo....chiaro, no?) somiglia in maniera inequivocabile alla versione di Renato Zero col giramento di coglioni. E non gli somiglia solo fisicamente, ma ne imita in maniera sfacciata le movenze, la camminata con i piedi papereschi e il colpo di frusta con il quale muove la testa facendo ondulare la chioma corvina, sembra proprio quello del re dei sorcini. Viene addirittura il sospetto che come controfigura abbiano usato Panariello. Per questo, ma anche per altri motivi che mi accingo a spiegare, l'ultimo film di Harry Potter spinge più volte al sorriso.
Ebbene si, il maghetto è in piena tempesta ormonale. Salterebbe addosso a qualsiasi cosa somigli ad una figura femminile, e lo dimostra più volte nel corso del film, per questo mi sento di ribattezzarlo "Harry Fotter", citando il Fotter di "Ti presento i miei". L'inespressivo Daniel Radcliffe, che all'inizio della saga pareva solo un ragazzino un po' secchione e saputello, adesso sembra un ragazzone secchione e saputello, con l'aggiunta dell'ormone impazzito. Nel corso del film non è il solo ad essere colpito dalla malattia ormonale, anche il suo amico Rossomalpelo (Ron, un Rupert Grint che in confronto alla recitazione di Fotter, pare De Niro ai tempi d'oro) è impazzito per lo stesso motivo. Si appiccica (o viene appiccicato?) ad una ragazzina che ricorda la Littizzetto quando fa Lolita. Intanto Ermione, che rappresenta la ragazza seria, è innamorata di lui. Viene spontaneo chiedersi come mai una ragazza carina, intelligente e studiosa, si innamori di un'anonima palla di pelo rossa un po' tonta, con i denti storti e gialli. La risposta è la solita: l'amore è cieco. Il nostro Fotter invece nutre una passione per la sorella di Ron,che fino al film numero cinque, era anonima come le piastrelle dei bagni della stazione. Tutto ad un tratto diventa la nuova messalina.
http://www.vivacinema.it/wp-galleryo/harry-potter-e-il-principe-mezzosangue-nuove-foto/harrypottereilprincipemezzosangue.5.jpg
Ed ecco che il sesto film della saga viaggia tra lo stile di Beautiful e quello di Mosè. Il professor Silente, rettore centenario della scuola, dotato di fluente chioma bianca e barba lunga lunga, pare un ibrido tra Gandalf e appunto, Mosè. Similari anche le situazioni, a metà tra il fantasy e il biblico, nelle quali il rettore si trova (ovviamente sempre in compagnia del suo protetto Fotter).
A parte queste due o tre cosette, il film (quasi tre ore) scorre abbastanza, a tratti affascina grazie ad alcune belle sequenze (il tuffo nell'acqua dei ricordi, per esempio), ad una bella fotografia e ad una graziosa messa in scena. Alcune trovate sono simpatiche, e per chi ha visto anche gli altri cinque, ti fa sentire un po' a casa. La stessa sensazione che si prova con la sigla di Guerre Stellari, tanto per intendersi, o per quella di 007. Però per chi non ha letto i libri, o non ha visto i film precedenti, risulta un po' ardua la comprensione. Alcuni termini potteriani, vengono dati per scontati, e il finale lascia perplessi. Molte carenze forse appartengono più alla sceneggiatura, che alla regia. Viene da chiedersi quante ore sarebbe dovuto durare il film per spiegare e approfondire tutti i temi.


Nota a parte, magistrale Jim Broadbent.

1 commento:

  1. Te ne sei accorto/a degli errori k hai fatto e poi quello k fa Silente ha fatto anke Gandalf.......

    RispondiElimina